Primario Cardiochirurgo

Malattie delle arterie coronarie (Cardiopatia ischemica)


COSA SONO
Le malattie delle arterie coronarie a si sviluppano quando le arterie coronarie - i principali vasi sanguigni che forniscono sangue al cuore sono danneggiati o malati.

Principale responsabile del danno è la malattia aterosclerotica anche se esistono altra cause. La placca aterosclerotica provoca infatti un restringimento del vaso sanguigno limitando il passaggio di sangue al suo interno.

Questo comporta un ridotto apporto di sangue e la sofferenza della zona di tessuto cardiaco che riceve il sangue dalla coronaria malata.
Se la sofferenza persiste e non si provvede a ripristinare il corretto flusso sanguigno, la zona di  tessuto cardiaco andrà incontro a morte o "infarto" .

SINTOMI
La sintomatologia può anche non essere presente, ma nella maggior parte dei casi è caratterizzata dal classico “dolore toracico” o angor . E' un dolore che il più delle volte porta il paziente in ospedale, dove grazie ad approfondimenti diagnostici viene definita la diagnosi ed il miglior tipo di trattamento.  
Tra le indagini strumentali, utili alla definizione della diagnosi, sicuramente la coronarografia è la la principale.

Si tratta di un esame invasivo, che attraverso l'utilizzo di mezzo di contrasto, consente di definire l'entità e la sede dei restringimenti a carico delle arterie coronarie.

 

 

TRATTAMENTO
Il trattamento mira a ripristinare il flusso nella coronaria malata mediante la sua dilatazione  con un "palloncino" (angioplastica coronarica) o attraverso un intervento chirurgico (bypass coronarico) che  prevede l’utilizzo di arterie e/o vene per la creazione di un vero e proprio “ponte”  che consenta al sangue di scavalcare l’ostacolo portando ossigeno al tessuto miocardico sofferente.

 

 

Negli ultimi anni la letteratura scientifica ha evidenziato come i "ponti" creati utilizzando le arterie piuttosto che le vene si siano rilevati più efficaci e duraturi nel tempo.
Ecco perchè nell'unità operativa si predilige, quando possibile, l'utilizzo di condotti arteriosi come le due arterie toraciche interne.

 

Presso il nostro centro, inoltre, nel 95% dei casi,  questo tipo di intervento viene eseguito senza fermare il cuore e senza l’utilizzo della circolazione extracorporea (CEC).
Vi è inoltre la possibilità, in casi selezionati, di evitare il ricovero in terapia intensiva attraverso un percorso "rapido " ma sempre sicuro chiamato LEAST (Less Invasive Surgical Track).

 

COMPLICANZE
A seconda del tipo e della gravità della lesione l'infarto può essere complicato da ulteriori gravi eventi che possono presentarsi in concomitanza con l'evento acuto(insufficienza mitralica , rottura del setto interventricolare e/o della parete libera   del cuore) o tardivamente (aneurismi della parete  ventricolare).

 

APPROFONDIMENTI

 

 

 

 

Possibili trattamenti

Di seguito le tecniche di intervento che, a discrezione del medico, possono essere impiegate nel trattamento delle malattie delle arterie coronarie.